Il vetro torna indietro


In Italia potrebbero ritornare i ‘vuoti a rendere’ dei contenitori di bevande.
A rilanciare nel nostro Paese la restituzione delle bottiglie usate per combattere la crescente produzione di rifiuti urbani e’ una proposta di legge firmata da Antonio Mazzocchi, Questore della Camera dei Deputati, e Fabio Gava, membro della X° Commissione Attivita’ Produttive, Commercio e Turismo. La proposta e’ stata presentata ufficialmente questa mattina, presso la Sala Mercede della Camera dei deputati.
Obiettivo della proposta di legge e’ promuovere e stimolare il ritorno volontario all’utilizzo di contenitori in vetro ‘a rendere’, in particolare per le bevande destinate al canale Horeca, mediante l’istituzione di vere e proprie filiere di recupero degli imballaggi, la creazione di sistemi di cauzioni piu’ moderni, ma soprattutto l’incentivo, per i soggetti aderenti, di sgravi fiscali sulla Tarsu e dilazioni di pagamento dell’Iva.
Un progetto che, sottolineano i promotori, consentirebbe inoltre all’Italia di adeguarsi progressivamente agli standard europei, dove il vuoto a rendere e’ una realta’ ormai da tempo consolidata.
La proposta di legge nasce dal progetto ‘Vetro Indietro’ di Italgrob-Federazione Italiana Grossisti e Distributori di Bevande, un progetto che oggi, dopo un triennio di trattative e analisi che ha visto la stretta collaborazione di Fipe-Confcommercio, Legambiente, aziende leader nel settore della produzione di bevande, alcoliche e non, come Sanpellegrino, Peroni e Pago, e Savno, gestore dei servizi di igiene ambientale nel trevigiano, riuniti nel Comitato Vetro Indietro e coadiuvati dal supporto scientifico dell’Universita’ Ca’ Foscari di Venezia.
“Il problema dei rifiuti e’ oggi una delle emergenze ambientali maggiormente sentite nel nostro Paese: l’impatto delle materie plastiche, soprattutto per quanto riguarda gli imballaggi usa e getta di alimenti e bevande, rappresenta una delle voci di inquinamento piu’ rilevanti, mentre le bottiglie di vetro abbandonate sono spesso utilizzate come strumenti per atti vandalici” spiegano i firmatari della proposta di legge Mazzocchi e Gava.
“Per queste ragioni – continuano – abbiamo condiviso sin da subito le motivazioni del Comitato Vetro Indietro, e ci siamo adoperati per la realizzazione di questa proposta di legge che speriamo venga accolta dal Parlamento Italiano. Siamo infatti convinti che la sua approvazione portera’ a tutto il Paese significativi vantaggi ambientali ed economici, oltre a ricadute positive anche in termini di sicurezza, come dimostrano i dati a nostra disposizione”.

Ridurre si può… soprattutto facendo la spesa


Sono stati 20.000 i carrelli della spesa svuotati degli imballaggi superflui e avviati alla raccolta differenziata. E’ questo il risultato del weekend di “Ridurre si puo'”, la campagna di Legambiente realizzata in collaborazione con Coop, Novamont e Virosac che, in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, ha coinvolto decine di migliaia di cittadini con centinaia di appuntamenti in tutta Italia per promuovere buone pratiche di gestione dei rifiuti.
Due giorni ricchi di eventi organizzati davanti ai supermercati per promuovere la prima e piu’ disattesa tra le 4 “R” del principio comunitario: “Riduzione, Riutilizzo, Riciclo, Recupero di energia”.

Migliaia di volontari hanno invitato i cittadini all’uscita dei punti vendita a svuotare i carrelli dagli imballaggi inutili, per dimostrare quanto packaging superfluo acquistiamo nel fare la spesa e spiegare quanto sarebbe piu’ sano per l’ambiente scegliere prodotti sfusi, alla spina, con confezioni formato famiglia e monomateriali, riciclate o riciclabili, ma anche per incentivare l’uso delle sportine in tessuto e degli shopper in bioplastica.
“Sono, infatti, ancora molti – spiega Legambiente – i rifiuti da imballaggio prodotti in Italia. Nel 2008, secondo il Conai, la quantita’ di packaging immessa al consumo e’ stata di 12,2 milioni di tonnellate, di cui il 59,5% e’ stato avviato a riciclo, grazie soprattutto alle raccolte differenziate nelle regioni del Nord Italia, e il 9% al recupero energetico”. “Nonostante i grandi passi in avanti fatti negli ultimi 10 anni sul fronte del recupero, – aggiunge l’associazione ambientalista – il 31,5% degli imballaggi prodotti, pari a circa 3,8 milioni di tonnellate, viene ancora smaltito in discarica”.
“Evitare di produrre immondizia in eccesso – afferma la Legambiente – e’ tuttavia possibile, evitando di comprare involucri inutili ma soprattutto scoraggiandone a monte una produzione esagerata”. “Le iniziative nei supermercati in tal senso – continua l’associazione – sono sempre piu’ numerose”.

Ad esempio, riferisce, la Regione Piemonte ha avviato nel 2006 un programma di interventi sulla grande distribuzione organizzata per diffondere la vendita dei detersivi alla spina che ha coinvolto finora 46 punti vendita, dove sono stati venduti circa 744mila litri di detergenti e 640mila flaconi, di cui 422mila sono stati riutilizzati. Esperienze analoghe sono state attivate anche in altre regioni come il Lazio e la Puglia. Evidenti anche i risparmi economici dei prodotti sfusi, alimentari e non, che vanno da un minimo del 10% fino ad arrivare a punte del 50%. “Per rendere sostenibile la gestione dei rifiuti – ha dichiarato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente – e’ necessario diminuirne la produzione e, in questo senso, e’ fondamentale il contributo del settore industriale e della grande distribuzione organizzata”. “Ma anche i cittadini -avverte Ciafani- svolgono un ruolo fondamentale, perché solo acquistando in modo piu’ consapevole e meno impattante e’ davvero possibile influenzare il mercato e, di conseguenza, migliorare la salute del Pianeta”.

E per affrontare il problema la Legambiente suggerisce, in 10 mosse, cosa i consumatori possono fare per prevenire la produzione di rifiuti.
Innazitutto e’ necessario utilizzare le borse di tela o quelle di plastica biodegradabile al posto degli shopper in plastica tradizionale, per poi utilizzarli piu’ e piu’ volte.
Quindi acquistare verdura e frutta sfusa e non quella confezionata nelle vaschette di plastica. Fare lo stesso con gli affettati, le carni e i formaggi, ma anche bere l’acqua di rubinetto, invece di quella in bottiglia.
E ancora. Scegliere i prodotti confezionati in imballaggi riciclati o facilmente riciclabili, come quelli mono-materiale, evitando le confezioni multi materiale, come quelle composte da carta e plastica insieme.
Per ridurre i rifiuti si puo’ anche evitare i piatti e bicchieri di plastica o, se proprio occorrono, continua Legambiente, utilizzare quelli in materiale biodegradabile.
Laddove possibile, inoltre, si possono scegliere detersivi, detergenti, pasta e legumi distribuiti alla spina per riutilizzare lo stesso contenitore.
Scegliere, inoltre, prodotti con la margherita europea (Ecolabel), il marchio di certificazione concesso ai prodotti che nel loro ciclo di vita hanno prodotto il minor impatto ambientale. Infine, si puo’ evitare il superimballaggio delle porzioni mono dose, scegliendo il formato famiglia, acquistare il latte dai distributori alla spina, riutilizzando le bottiglie in vetro e usare sempre le pile ricaricabili anziché quelle usa e getta.