Uno dei segreti di Pulcinella per ridurre la gigantesca montagna di rifiuti generata dallo stile di vita “usa e getta” è allungare la vita delle merci.
L’infinita “emergenza rifiuti” campana insegna: puntare sulle discariche e sugli inceneritori è una politica assolutamente fallimentare e forse finalmente in un futuro, si spera non lontano, si prenderà in seria considerazione l’idea di mettere in pratica la raccolta differenziata porta a porta.
Un esempio lampante di come, come dicono a Napoli, la “monnezza è ricchezza” è il comune di Verbania [Piemonte], che già da diversi anni ha iniziato a sperimentare con convinzione l’efficacia nella raccolta differenziata. Dal 12 aprile del 2006 l’amministrazione ha messo in pratica un nuovo sistema di raccolta dei rifiuti in cui tutti quelli che non possono essere riciclati devono essere posti in sacchi bianchi, forniti gratuitamente dal comune.
“La quantità di sacchetti è calcolato in base ai componenti del numero della famiglia ed è limitato–spiega Andrea Gnemmi assessore all’ambiente del comune–Questo significa che se una famiglia sfora il numero di chili consentiti deve comprare altri sacchetti, il che non succede quasi mai”. I sacchetti bianchi messi a disposizione dal comune sono di due tipi, uno da 30 litri che serve per la pattumiera domestica e uno da 120 litri utilizzato per l’esterno. E per le famiglie in cui ci sono dei bambini c’è anche la possibilità di richiedere qualche sacchetto in più.
“Questo sistema non è assolutamente coercitivo–dice Gnemmi–però l’idea di avere un sacchetto dove raccogliere il non differenziato che abbia un limite di capienza, ci ha fatto guadagnare venti punti in percentuale rispetto all’anno scorso”. Infatti, dall’introduzione del “sacco bianco”, la raccolta differenziata a Verbania ha raggiunto il 74 per cento, che in un comune che conta 30 mila abitanti non è affatto poco. “Questo risultato ci fa molto piacere e altri comuni circostanti hanno adottato il nostro sistema arrivando a risultati analoghi–continua l’assessore–Le multe per chi non rispetta il regolamento fino ad ora sono state pochissime”. “L’adozione dei sacchetti bianchi non ha comportato un’ulteriore fatica per i cittadini ma solo una maggiore consapevolezza e attenzione–spiega il sindaco Claudio Zanotti–La risposta è stata all’altezza del senso civico della città. Se ci fosse da parte di tutti un comportamento appropriato potremmo anche arrivare all’80 per cento”.
Per le strade di Verbania, ma anche nei cassonetti, è proprio difficile trovare un sacchetto “non conforme”, come quelli del supermercato ad esempio. Negli ultimi sei mesi gli operatori della ConSerVco [l’azienda a capitale interamente pubblico che si occupa della raccolta] ne hanno intercettati alcuni, risalendo ai dati di qualche bolletta o corrispondenza. Solo una cinquantina di casi. In eventualità come queste scatta una multa salatissima di 178 euro. Punti deboli? “Ne abbiamo due–spiega ancora il sindaco Zanotti–i condomìni ad esempio, dove l’anonimato rende difficile individuare il trasgressore e poi i sacchetti non conformi”.
Il risultato della raccolta differenziata ha permesso, da quest’anno, anche di abbassare la tassa sui rifiuti di 16 euro in media a famiglia all’anno. Il comune ha investito molto, sia in campagne pubblicitarie che in spot televisivi sulle tv locali ma soprattutto sugli incontri con i cittadini e con l’associazione dei migranti, che ha ricevuto le brochure informative in lingua. “All’inizio le persone che partecipavano alle assemblee avevano molti timori–spiega l’assessore Gnemmi–Molti pensavano che i sacchetti conformi non fossero abbastanza, altri avevano paura di confondersi e quindi di prendere la multa”.
Dopo gli ottimi risultati e sicuramente in controtendenza rispetto al Piano regionale dei rifiuti del Piemonte che invece prevede gli inceneritori, si sta anchepensando di chiudere l’inceneritore che si trova nel comune di Verbania e che serve 90 comuni della provincia.
L’impianto è molto piccolo rispetto agli standard attuali e brucia tra le 28 e le 29 tonnellate di rifiuti all’anno. “Quello che Napoli produce in un giorno, noi lo produciamo in un anno–commenta orgoglioso Claudio Zanotti–La pianificazione regionale prevede che le sei province della fascia orientale: Verbania, Novara, Vercelli, Biella, Alessandria e Asti, debbano dotarsi di un unico grande impianto. Ma fino a quando non verrà realizzato continueremo ad usare il nostro”. La chiusura dell’inceneritore sarà possibile anche a un’altra condizione e cioè se la raccolta differenziata di alcuni comuni della Valle d’Ossola, che per ora si attesta al 40-50 per cento, riuscirà a raggiungere quella di Verbania. Per come vanno le cose da queste parti, non sarà poi così difficile.
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