World Press Freedom Day

Oggi è la giornata internazionale per la libertà di stampa.
Secondo Freedom House la libertà di stampa nel mondo è diminuita per l’ottavo anno consecutivo, l’Italia è “parzialmente libera” e si attesta 72ma in classifica a pari merito con India e Benin, dietro al Cile e alla Corea del Sud. mentre “Reporters Sans Frontiere” ha pubblicato la lista dei 40 maggiori nemici della libertà, tra cui anche la criminalità organizzata italiana.

“In Italia la situazione è peggiorata – scrive Katin Deutsch Karlekar, cofondatrice e presidente onoraria di Freedom House nel rapporto 2010. Un giudizio che trova fondamento nel fatto che “il Primo Ministro Silvio Berlusconi si è scontrato con la stampa per la copertura della sua vita personale, che ha portato a querele contro i media esteri e locali e alla censura di ogni contenuto critico da parte della TV di stato“. E ancora “Il ritorno al potere di Berlusconi – si legge nel rapporto – nell’aprile 2008 gli ha permesso nuovamente di poter controllare fino al 90 per cento delle emittenti televisive nazionali, mediante gli sbocchi alle televisioni pubbliche e le sue partecipazioni ai media privati“.

In un altro rapporto, quello di Reporters sans Frontieres (RSF) uscito in occasione del “World Press Freedom Day” , si legge che insieme a Hu Jintao, Mahmoud Ahmadinejad, Muammar Gheddafi, Paul Kagame, Raul Castro, Vladimir Putin, le “mafie” italiane sono tra i “40 predoni dell’informazione” accusati da Reporters sans Frontieres (RSF) di mettere ogni giorno a rischio il lavoro e la vita dei giornalisti.
Sono, si legge nel rapporto reso noto oggi dall’organizzazione, organizzazioni e uomini “potenti, pericolosi, violenti e al di sopra della legge. Hanno la facoltà di censurare, imprigionare, rapire, torturare e, nel peggiore dei casi, assassinare i giornalisti”. Per mettere a tacere un giornalista può bastare anche meno di un sequestro o di un colpo di pistola. Nel rapporto si specifica che il quadro della libertà di stampa peggiora di anno in anno in Italia – al 49esimo posto secondo la classifica redatta – per le “pressioni del Cavaliere”, mentre l’Europa diventa sempre meno il punto di riferimento per uno dei più importanti diritti civili, misura della dignità e della decenza democratica di un paese.
“Lo Stato della libertà di stampa in Italia”, è il giudizio del Rapporto, “stretto tra riforme draconiane e le minacce della mafia, preoccupa sempre più i suoi vicini europei. Il controllo della mafia si rafforza e costringe un ampio numero di giornalisti ad operare con circospezione”.
Tra coloro che rischiano ogni giorno la vita il Rapporto cita Roberto Saviano, il corrispondente dell’Ansa da Palermo Lirio Abbate, e la giornalista del Mattino Rosaria Capacchione. “Il loro lavoro, e il rischio che lo accompagna”, afferma il Rapporto, “non ha il sostegno del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi”, che “nel novembre del 2009 disse di voler ‘strangolare’ scrittori e cineasti perché, scrivendo di mafia, avrebbero fornito una cattiva immagine dell’Italia”.

Il 14 luglio blogger e giornalisti tutti zitti

nuovobanner2La proposta di Alessandro Gilioli è che i blogger, che dal decreto intercettazioni ricevono una bella mazzata intimidatoria con il cosiddetto obbligo di rettifica, si uniscano ai giornalisti nella giornata di protesta e di silenzio del 14 contro il decreto sicurezza.

In un una nota della Fnsi, i giornalisti “si fermeranno per una giornata di silenzio, il 14 luglio prossimo, con blocco però dell’attività nella carta stampata il 13 luglio, per contrastare il ddl Alfano sulle intercettazioni che introduce inaccettabili divieti al diritto di informazione sulle indagini e sulle inchieste giudiziarie”.

gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/07/04/14-luglio-e-on-line-diritto-alla-rete/

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