Rifiuti tossici a Crotone. Acquedotto a rischio

Perquisizioni domiciliari a carico dei sette indagati nell’inchiesta dei rifiuti pericolosi usati in opere pubbliche sono questa mattina su disposizione della Procura di Crotone. Gli inquirenti al lavoro per verificare anche quanto raccontato dai dipendenti dell’ex Pertusola Sud, l’azienda da cui provenivano i materiali pericolosi non smaltiti secondo le norme ma nascoste nelle fondamenta di scuole, strade e altre opere pubbliche del crotonese.

Il provvedimento di sequestro segue quello emesso un mese fa circa che imponeva i sigilli a 18 aree dislocate tra Crotone, Cutro e Isola Capo Rizzuto. Nel decreto di perquisizione sono contenute le dichiarazioni di ex dipendenti della Pertusola Sud e di altre aziende coinvolte nell’inchiesta.

Secondo una nuova ipotesi della procura, inoltre, i rifiuti potrebbero essere stati utilizzati anche nella costruzione dell’aeroporto di Reggio Calabria e per la condotta idrica di Crotone.

La Calabria brucia

Sono oltre 70 gli incendi divampati nelle ultime ore in Calabria. La situazione è più critica a Cirò, in provincia di Crotone, e nel comune di Cropani, nel catanzarese. L’80 per cento dei focolai è concentrato nella zona di Cosenza, in particolare, nei comuni di Campana e di Corigliano Calabro dove le fiamme hanno interessato aree boschive e di macchia mediterranea, mandando in fumo centinaia di ettari. Secondo il corpo regionale impegnato nel monitoraggio della situazione, quasi certamente gli incendi che riguardano le aree più vaste sono di origine dolosa. Sempre nel cosentino a Sangineto, ad esempio, un pensionato è stato denunciato perché responsabile di un incendio divampato nella contrada Malcoito del comune tirrenico. L’uomo è anche rimasto ustionato durante l’incendio ed è stato ricoverato nel vicino ospedale di Cetraro.

Se il 2007 è stata una delle estati più roventi degli ultimi anni con 10.614 roghi per 225.563 ettari bruciati, 23 morti e 26 feriti, il 2008 non è da meno. Ma è ancora presto per fare un bilancio. Un dato positivo c’è: è raddoppiato il numero dei comuni che realizza il catasto delle aree bruciate che ad oggi sono circa il 50 per cento, come illustra il Rapporto ‘Ecosistema incendi 2008′ di Legambiente.

Un giallo silano: il “bang” e l’Airbus scomparso

Sino stata tutto il giorno a parlare e chattare con i miei amici di Cosenza del boato misterioso che si è sentito questa mattina in Sila, a Cosenza e pare anche sulla costa.

Le prime agenzie battono la notizia alle 11,30 ma ricostruendo i fatti il “bang” risale alle 9 del mattino. “Un misterioso boato è stato avvertito questa mattina nella Sila Cosentina. Secondo quanto si è appreso da alcune fonti, a provocare il boato potrebbe essere stato un aereo che ha rotto la barriera del suono ma sono in corso verifiche. Intanto al 118 è scattata l’allerta, in attesa che si completino le verifiche”, si legge. L’allerta scatta subito e infatti gente che abita in Sila ha visto autombulanze e l’eliosoccorso raggiungere rapidamente Camigliatello. Da qualcuno riferisce di aver visto tre aerei sfrecciare da sud verso nord. Altri invece hanno sentito prima il boato e poi visto del fumo sulle colline verso il mare.

Alle 12,30 un’altra agenzia riferisce che il «giallo è risolto» e parla di operazione «scramble» (che in gergo tecnico pare significhi «decollo immediato». Gli aerei sarebbero due F-16 del 37mo Stormo di Trapani che si sarebbero alzati in volo per cercare un altro aereo, un Airbus Cargo della Lufthansa che da Milano stava andando ad Atene. Alle 8,29 la torre di controllo di Padova aveva perso le sue tracce. E’ a questo punto che è partito l’ordine di intercettazione da parte del Comando operativo delle Forze aeree di Poggio Renatico (Ferrara) e che gli F-16 – attraversando i cieli dell’Italia meridionale a velocità supersonica nel tentativo di raggiungere presto l’Airbus- hanno infranto la barriera del suono.

Ma l’Airbus dov’è finito? Questo le agenzie non lo dicono. Aspettiamo domani…

Nel video: cosa ci vola sulla testa… tra le tante cose.