Attacco mediatico a Chiaiano. La Repubblica smentita dal geologo Ortolani

Sarà ancora più importante il viaggio che domani i Comitati di Chiaiano e Marano faranno alla volta di Roma, per ritrovarsi tutti sotto palazzo Chigi, in piazza Colonna.

Dopo il primo Consiglio dei ministri di Napoli i Comitati hanno deciso di andare a trovare il presidente del Consiglio dei ministri per «portare le ragioni di chi lotta in difesa della salute, dell’ambiente e del diritto al dissenso, fin sotto i palazzi di chi vuole distruggere il territorio della Selva di Chiaiano sversando rifiuti di ogni tipo, grazie alle deroghe dell’articolo 9 del decreto Berlusconi sull’emergenza rifiuti». La giornata di domani sarà ancora più importante dopo l’ennesimo attacco mediatico di oggi sulle prime pagine di Repubblica. Un articolo di Dario Dal Porto titola infatti: «Napoli, dalle analisi ok alla discarica» parlando della cava di Chiaiano. Nell’articolo si legge che è stato trovato uno strato di lava, sarebbe la ragione della sua idoneità.

Il professor Franco Ortolani che ho sentito per telefono questa mattina ha subito smentito. Lui è uno dei membri scelto dai Comitati per far parte della Commissione paritetica che tra pochi giorni esprimerà il suo parere sulla cava. Sarà idonea o no ad essere trasformata in discarica?

Ortolani mi dice che che quell’articolo è falso e inventato. I rilievi non hanno rinvenuto tracce di pietra lavica. Anzi, per il momento c’è solo del tufo che lascia passare i liquidi molto velocemente. Li assorbe e li lascia passate attraverso la materia, rilasciandoli poi nella falda acquifera. «La cava insomma non è dionea», dice. Un articolo costruito ad arte, per persuadere, convincere l’opinione pubblica.

Ma loro, i Comitati, i cittadini, non si faranno mai convincere. Ci sono le prove che Chiaiano non è idonea, come sostiene Franco Ortolani. «Il decreto rifiuti è sbagliato», questo andranno anche a sostenere domani alle 11 sotto palazzo Chigi. «La lotta non si fermerà fin quando le cave di Chiaiano non saranno salve da questo scellerato progetto, fin quando non ci sarà ridata la capacità di decidere sulle nostre vite e sul nostro futuro».